Esimio Mam,
come non condividere le tue disamine, sempre lucide, sul pezzo.
Io invece, venendo meno ad una difficoltà nel crocifiggere in continuità chi, a seconda della giornata, viene considerato il responsabile dell’eventuale defaillance, vorrei urlare a gran voce che il Giandone mi ha veramente sfranto i coglioni.
Ho sempre considerato i “lenti” come un sasso nell’ingranaggio del calcio moderno.
A dire il vero non li ho mai amati, quando Merlo arrivò all’Inter, venni avvertito da un caro amico pratese, folle tifoso della Viola, con una frase rimasta negli annali:
” voi vù vi prendete uno c’he ll’è più lento del Bisènzio* d’estathe, si gioha poho dopo il tòcco, ora di pènniha”.
Nell’immaginario di noi ventenni nerzzurri, sembrava una mezzala di classe, dotata di piede educato e buona corsa.
Non dimentichiamoci che le notizie arrivavano dalle figurine Panini e da articoli che, riletti oggi, sembrano veline del Min.Cul.Pop.
Arrivò, ed arrivò la versione pensionato del Merlo scudettato 68/69. Fu uno spettacolo penoso, mia nonna Almerina , già settantenne, dimostrava rapidità di movimento assai superiore.
Dopo di lui mi sono sorbito un cavallo marcio come Stringara ( la Dea Eupalla non smette di bestemmiare da allora, venne preso come sostituto di Gianfranco Matteoli, uno dei più grandi metodisti della storia nerazzurra ) ed in tempi più recenti di Kuzmanovic, uno shock da emiparesi per chi nel suo ruolo aveva visto 10 anni di un semidio del calcio, Estaban “el Cuchu” Cambiasso.
Ma, lo ammetto, nessuno, nella storia dei “lenti” è stato più dannoso di Gagliardini.
Innumerevoli gli errori, i ritardi, le palle più elementari stincate con orrore.
Come non ricordare il suo ingresso a 5 dalla fine all’Olimpico contr’aaaalazio nel primo anno di Donnandonio, noi in vantaggio, lui a mulinare stì gamboni inutili, sempre superato da chiunque, cross, pareggio, madonne a tonnellate.
Oggi ha superato ogni umano limite, non ha mai preso la palla, ha preso il giallo, non ha preso il secondo per un madornale errore della terna, ma si accanisce con la sua stupida mediocrità a cercare a tutti i costi il rosso.
Obbligare i compagni impegnati in un fine stagione epico a spendere il doppio delle energie in una partita che doveva essere solo un giustificassimo sfogo delle riserve è un atto da vero deficiente, senza gambe, senza cervello.
Basta, Giandone, vai fuori mai maroni prima possibile, in settimana non sarebbe male, sei un essere inutile e più dannoso della grandine.
Chiedo scusa a Voi, Esimio Presidente, ad agli amici orecchianti per lo sfogo, ma c’è un limite a tutto.
ad majora
Cecio
* Il Bisenzio è un fiumiciattolo che attraversa il Pratese, d’estate sembrano pozze collegate quasi immobili ( d’inverno spesso s’incazza e causa allagamenti, ahimè così a’attualità in queste ore )